mercoledì 15 gennaio 2014

Convinzioni personali e miglioramenti!



"E tu non t'incantare troppo su queste teche. Di frammenti della croce ne ho visti molti altri, in altre chiese. Se tutti fossero autentici, Nostro Signore non sarebbe stato suppliziato su due assi incrociate, ma su di una intera foresta."
"Maestro!" dissi scandalizzato.
"È così Adso. E ci sono dei tesori ancora più ricchi. Tempo fa, nella cattedrale di Colonia vidi il cranio di Giovanni Battista all'età di dodici anni."
"Davvero?" esclamai ammirato. Poi, colto da un dubbio: "Ma il Battista fu ucciso in età più avanzata!"
"L'altro cranio dev'essere in un altro tesoro" disse Guglielmo con viso serio.
dal libro "Il nome della rosa" di Umberto Eco

Dedicato a chi vuol far vedere di avere la conoscenza assoluta (un tesoro unico) e cerca di convincere tutti gli altri di questo. Dedicato a chi pensa di sapere tutto e non si accorge della sua piccolezza. Quindi un po’ anche a me!

Nello sport spesso succede di incontrare di questi personaggi…ognuno ha le sue convinzioni e, soprattutto per chi pratica attività ad alto livello, è utile tenersele strette….o no?
In linea teorica sì. Il primo pensiero che un atleta ha quando gli viene fatta una critica, specialmente da persone con curricula sportivi inferiori, è: “io facendo così ho ottenuto risultati migliori dei tuoi. Perché dovrei starti ad ascoltare?”. Corretto e assolutamente impossibile controbattere. Ma è la strada migliore per evitare di migliorare.

Le idee, come le parole, non hanno padrone. Non esistono parole false o idee sbagliate: il problema è chi le genera e le dice. Partendo da questo presupposto è facile concludere rubando le parole all’apostolo Paolo che, nella prima lettera ai Tessalonicesi, scrive: “esaminate tutto e tenete ciò che è buono”.
Ascolto, attenzione, pazienza, sopportazione a volte…autoanalisi: così si cresce e si migliora! Assolutamente vietato essere permalosi e rinchiudersi in se stessi…è il miglior modo per perdersi e smettere di andare avanti!
Qual è la difficoltà di tutto ciò: chiudendosi in se stessi e restando fermi nelle proprie posizioni si è protetti e non si prendono critiche né offese (inteso non come banali insulti ma come attacchi al  proprio ego). A volte si può anche vedere un mondo migliore...ma consapevolmente adattato! Diciamo che ci si prende un po' in giro da soli per evitarsi fastidi (o almeno così vengono vissuti gli imprevisti) più grossi.



Al contrario aprirsi agli altri può procurare dolori e ferite…anzi, questo succede nella maggior parte dei casi! A queste situazioni, però, non si deve rinunciare: sono necessarie per crescere, capire e acquistare consapevolezza di sé!

Secondo me è questa la base per diventare uomini e sportivi migliori: ascolto, analisi e umiltà…ed è per questo che è un obiettivo  difficile da raggiungere e non alla portata di tutti!
Ma è anche vero che, proprio per questo, non si può smettere di migliorare ad un’età precisa: fino alla fine della propria carriera sportiva si può cambiare….e fino alla fine della propria vita si può diventare uomini migliori!!!