sabato 11 ottobre 2014

Lezione sui logaritmi: è difficile essere semplici Relatore prof. Gunny Highway



«È difficile definire il coraggio. Avere coraggio significa non aver paura, ma anche agire con coscienza civica rispettando il senso della priorità ed utilizzando la capacità di analisi. Oggi, in Italia, tutti possono avere successo in qualsiasi campo, basta avere coraggio. Stiamo consegnando ai giovani un paese in uno stato pietoso e, paradossalmente, in questo scenario così disastroso, i giovani posso solo risalire e devono essere capaci di risolvere i problemi da soli, senza aspettare che vengano risolti da chi, negli ultimi trent’anni, li ha creati. I paesi in crisi si riconoscono perché sono quelli nei quali nessuno cambia idea, anche se sbagliata, dove tutti si credono innocenti. Bisogna guardare agli Usa, leader assoluto nel mondo, dove il segreto sta nell’iniziare ogni pensiero con il “maybe”. Il coraggio è in via d’estinzione e per questo ho deciso di parlare(...). Il segreto è riuscire a gestire i contrasti apparenti mettendo insieme valori che a prima vista sembrano contrastanti, come l’informalità e l’autorevolezza, l’autoironia ed il senso dell’orgoglio, l’onestà e la furbizia».
(...)“It’s difficult to be simple”...”

Dall'intervento di Oscar Farinetti (fondatore di Eataly) durante la seconda giornata di incontri di RistorExpo 2014 “In cibo veritas” 


Lo so, lo so...me lo sarei chiesto anch'io: ma allora il titolo del post cosa c'entra?!? C'entra c'entra....questo incipit serviva solo a ricordarvi nel corso della lettura qual è il vero argomento del discorso! Ma iniziamo senza altri indugi a parlare di logaritmi con il seguente video:



Più seriamente, i logaritmi furono scoperti da uno scozzese di nobile famiglia vissuto a cavallo fra il sedicesimo e il diciassettesimo secolo in pieno scisma anglicano: tale John Napier...Nepero per gli amici.
Nepero arrivò ai logaritmi notando una sorprendente corrispondenza fra i termini di alcune progressioni numeriche. Un esempio:
 0, 2, 4, 6, 8, 10, 12, 14, 16 
1, 4, 16, 64, 256, 1.024, 4.096, 16.384, 65.536. 

Le progressioni numeriche sono successioni di numeri ordinati secondo una determinata legge.
La prima serie di numeri che ho scritto è caratterizzata dal fatto che ciascun termine si ottiene aggiungendo 2 al precedente. La seconda serie dal fatto che ciascun termine si ottiene dal precedente moltiplicandolo per 4. In generale tutte le cifre di ogni serie sono collegate tra loro. Se, ad esempio, prendessimo due termini qualsiasi della prima progressione, ad esempio il 4 e il 12, sistemati rispettivamente al 3° e al 7° posto e li sommassimo, otterremmo 16, un numero che occupa il 9° posto della serie. Se considerassimo i termini che nella seconda progressione si trovano sistemati anch’essi al 3° e al 7° posto, cioè il 16 e il 4.096 e li moltiplicassimo, otterremmo un numero, 65.536, che occupa lo stesso posto, il nono, che nella prima progressione occupava la somma.
A che servono tutti questi calcoli?? A spiegare l'intuizione di Nepero: le operazioni di moltiplicazione e di divisione più difficili da eseguire, possono essere sostituite da quelle di addizione e sottrazione che concettualmente sono più facili. I logaritmi servono proprio questo: semplificare i calcoli. Rendere semplice una cosa che apparentemente sembra complessa.

Per farlo dobbiamo prima riscrivere la progressione utilizzata sopra in modo diverso. Secondo la  definizione: “Il logaritmo di un numero in una certa base è l’esponente a cui bisogna innalzare la base per ottenere il numero stesso”. Ad esempio, il logaritmo di 100 in base 10 è 2 perché 10² fa 100. In simboli questo logaritmo si scriverebbe nel modo seguente: log10100 = 2.
Ma non soffermiamoci oltre sulla teoria matematica...anche perché il discorso sarebbe molto più lungo e io non ho le capacità per affrontarlo nel modo giusto.

Prima lo scozzese Nepero, e successivamente l’inglese Briggs fecero la fatica di calcolare i logaritmi di molti numeri. Perciò i logaritmi furono utilizzati originariamente per semplificare i calcoli numerici. Ovviamente il vantaggio di un tale procedimento sarà tanto maggiore quanto più complicati saranno i calcoli.

Insegnamento per noi??

il problema può esser grande quanto vi pare, ma una soluzione c'è sempre e forse è anche più semplice di quello che pensiamo
Myself, in questo momento

Attenzione però:

“per ogni problema complesso c'è sempre una soluzione semplice.
Che è sbagliata”
G.B. Shaw

E qui riprendiamo il discorso di Facchinetti: ci vogliono coraggio e capacità di analisi. Il coraggio di provare e l'intelligenza di trovare la soluzione migliore o almeno una soluzione possibile. Come insegna il prof. Gunny Highway c'è sempre qualcosa che non va o che potrebbe andare meglio. E state sicuri che è molto più facile che ci vengano fatte notare queste piuttosto  che le cose che vanno e che funzionano: solitamente ciò che è fatto bene è dato per scontato. Questo tipo di pensiero, forse non del tutto sbagliato, ha un difetto enorme: il peso di uno sbaglio diventa enorme e, soprattutto, una situazione di difficoltà ci appare assolutamente insormontabile.

Cito testualmente dalla lezione del “prof”. Sergente dei marines Gunny Highway: improvvisare adattarsi e aggiungere lo scopo.
Date un'occhiata al video...senza soffermarvi troppo su tutti i termini ricercati del prof., ma badando all'essenziale:



Ovviamente ciò presuppone:
- attivismo: chi sta fermo, seduto nella sua posizione, e dice di voler cambiare il mondo o la propria vita senza provare a far nulla non cambierà nulla
- “fare” modifica le situazioni che ci troviamo davanti creando spesso nuovi problemi. Ma la parola “problema” non deve avere obbligatoriamente un'accezione negativa. Un problema è anche e soprattutto uno stimolo a migliorare
- obiettivo: bisogna avere bene in testa quali sono i propri sogni...e chissà che in corso d'opera non cambino e si trasformino in tutt'altro
- curiosità
1. di imparare da chi ha già raggiunto quell'obiettivo,
2. di conoscere se stessi per capire cosa si vuole e superare ogni paura
3. curiosità nell'aprirsi e condividere per esportare e importare esperienze

Curiosità, spirito di iniziativa e coraggio...o per riprendere da dove avevamo iniziato:  coraggio, informalità e autorevolezza, autoironia e senso dell’orgoglio, onestà e furbizia.

Per concludere e sdrammatizzare vi do un consiglio che, esposto come farò io, sembrerà più una barzelletta che un suggerimento...ma non è così.
Voglio solo rimarcare il fatto che il mondo è globalizzato e dobbiamo aprire la nostra mente a questo. La globalizzazione fa sì che anche internet ci possa dare input per risolvere molte situazioni. Alcuni dicono che su internet c'è la soluzione ad ogni problema...a me questo sembra eccessivo, ma effettivamente ci sono ottimi spunti su TUTTI gli argomenti dello scibile umano. E molte persone vi si affidano ciecamente...probabilmente non nel modo migliore...ma d'altronde ognuno ha i suoi problemi e il suo modo di pensare. Vi dimostro subito che online si può trovare risposta ad ogni problema

Dati alla mano. Le cose più assurde cercate con google:

1. Babbo Natale esiste? Cercato 60500 volte al mese
2. Come si vince alla lotteria? Cercato 40500 volte al mese
3. Perché mi sono sposato/o? Cercato 40500 volte al mese
4. Odio il mio lavoro Cercato 22000 volte al mese
5. Perché gli uomini hanno i capezzoli? Cercato 18000 volte al mese
6. Come trovare un amante? Cercato   5400 volte al mese
7. Come uccidere qualcuno e cavarsela? Cercato   1900 volte al mese
8. Come nascondere un cadavere? Cercato    1000  volte al mese
(come si può notare non tutte le informazioni sono giuste visto che in 1900 cercano e soltanto 1000, poco più della metà, raggiunge lo scopo)
9. Come si usa Google? Cercato 1000 volte al mese
(voglio solo ricordarvi che le informazioni son cercate su google...particolare irrilevante)
10. Come far innamorare il mio gatto di me? Cercato 390 volte al mese

E per approfondire ancora un pochino eccovi ora le 22 domande più strane fatte dagli utenti su Yahoo Answers. Preparatevi al peggio…

1) Come si tolgono le macchie di spaghetti dalla roba intima?
2) Pensi che l’uomo riuscirà mai a camminare nel Sole?
3) Come faccio ad essere sicura che sono la vera madre del mio bambino?
4) Quante calorie contiene una caccola?
5) La legge di gravità c’è anche in India?
6) Gli scheletri esistono davvero o è un’invenzione?
7) Perché il mio gatto vibra?
8) The Hunger Games è basato su una storia vera?
9) Se la teoria dell’evoluzione è vera, allora perché i maiali non hanno le ali?
10) Cosa succede se dipingi i tuoi denti di bianco con lo smalto per le unghie?
11) Come faccio a “scuocere” una torta?
12) Pensate che se Michael Jackson non fosse morto oggi sarebbe ancora vivo?
13) Ci sono uccelli in Canada?
14) Ho ingoiato un cubetto di ghiacco intero, e non l’ho espulso? Ho davvero paura, si è incastrato?
15) Come posso cambiare di razza?
16) Esistono autografi di Gesù Cristo?
17) E’ illegale uccidere una formica?
18) Pensate che la NASA ha inventato i temporali per coprire i rumori delle battaglie nello spazio?
19) Buttare i tuoi capelli alla spazzatura è sicuro? Volevo essere sicuro perché in biologia ho studiato che ha il DNA e altre cose, quindi… E’ sicuro?
20) Posso guardare una foto del Sole senza correre rischi?
21) Come posso fare un esperimento per vedere se la mia tartaruga è gay?
22) C’è un incantesimo per diventare una sirena che funzioni davvero?

Come vedete il mondo offre una miriade di problemi e soluzioni.
Scherzi a parte...la scelta è solo nostra: chi vuol fare può fare!!!

“FUTURO: termine con cui indichiamo cose che abbiamo deciso di non sapere ancora. Davvero non le sappiamo? Lo crede solo una piccola parte della nostra psiche, chiamata «mente», minuziosa, nervosa, morbosetta, piena di certezze che chissà perché non vuole abbandonare. La prima di queste piccole certezze è: «io so quello che ho imparato». Ed è infondata. Infatti quando lasciamo una nostra domanda in sospeso (fateci caso, provate) la risposta arriva. Tutti gli interrogativi che riusciamo a esprimere, anche i più audaci, anche i più futuri, sono soltanto esitazioni della mente, che cerca maestri per paura della sapienza.. 

«Gli dissero: Rabbì , dove abiti? E lui dice: Andate un po’ più avanti, e lo vedrete da voi».
(Giovanni 1,38). 

È un passo che si può intendere in tanti modi; io preferisco quello descritto nelle righe qui sopra.”
Igor Sibaldi