martedì 18 novembre 2014

Il tarlo 2.0


“È mia vecchia abitudine dare udienza, ogni domenica mattina, ai personaggi delle mie future novelle. Cinque ore, dalle otto alle tredici. M’accade quasi sempre di trovarmi in cattiva compagnia. Non so perché, di solito accorre a queste mie udienze la gente più scontenta del mondo, o afflitta da strani mali, o ingarbugliata in speciosissimi casi, con la quale è veramente una pena trattare. Io ascolto tutti con sopportazione; li interrogo con buona grazia; prendo nota de’ nomi e delle condizioni di ciascuno; tengo conto de’ loro sentimenti e delle loro aspirazioni. Ma bisogna anche aggiungere che per mia disgrazia non sono di facile contentatura. Sopportazione, buona grazia, sì; ma esser gabbato non mi piace. E voglio penetrare in fondo al loro animo con lunga e sottile indagine”
Luigi Pirandello  "La tragedia di un personaggio"



Il mago del rapporto autore/personaggio è sicuramente Pirandello. In questo suo lavoro l'autonomia del personaggio dall'autore arriva alla sua massima espressione: il dissidio tra la fantasia creatrice dello scrittore e la testardaggine del personaggio, che dopo essere stato forgiato, reclama la sua indipendenza è eccezionalmente marcato.
A me è successa una cosa particolare: ho avuto il piacere di conoscere il protagonista di un libro...anzi, a dir la verità ci gioco e mi ci alleno insieme tutti  i giorni da qualche mese a questa parte: sto parlando di Giacomo Sintini, autore e protagonista del libro  “Forza e coraggio”. Prima di iniziare a scrivere questo post mi son chiesto: chissà se Pirandello sarà invidioso??....in realtà non credo: lui creava i personaggi con cui parlava nelle sue opere!! Ma non voglio dilungarmi: vi consiglio di leggere questo libro. Qui di seguito vi riporto la recensione che ho scritto su aNobii(l'altro soggetto di questo post), il social network dedicato ai libri:



“Voi sapete dov’ero un anno fa: credevo che non sarei neanche riuscito a sopravvivere. Adesso sono campione d’Italia. Non voglio sembrare melodrammatico, però lo dico a tutte le persone ammalate di cancro: non perdete mai la speranza, perché il sole può tornare a splendere! Io l’ho visto, ce l’ho fatta, e io non sono nessuno, sono una persona normale”.
E' Giacomo Sintini che parla e si racconta. Nel libro c'è la sua storia. L’amore per Alessia e la loro bambina. La famiglia e la pallavolo. E' una storia come altre. Ma in un momento cambia tutto...crolla tutto! Abituato ad essere un protagonista dello sport, sempre sotto i riflettori, Jack si ritrova nel buio totale: “da solo, lo confesso a me stesso, scandisco mentalmente la parola: tu-mo-re. È un dolore cupo, profondo. È nascosto, in un punto dove i miei occhi non possono arrivare".
Nel buio, sempre nel buio, comincia una lotta dura: sedici mesi di cure, sette cicli di chemioterapia e l’autotrapianto di midollo osseo. Intorno a lui c’è molto amore, quello della moglie Alessia, della piccola Carolina e dei suoi genitori. Prega molto, Giacomo, e spera, con tutto il cuore, di guarire per poi ricominciare a giocare”. Nel buio ma mai da solo. Si stupisce dello sguardo della gente che lo guarda perché pelato, senza sopracciglia e con la mascherina. “Mi piacerebbe che in giro ci fosse meno ignoranza. Chi va in giro senza capelli dovrebbe essere visto come un guerriero, non come un morto che cammina”. Un lotta difficile ma che si può vincere. “Non era scontato che riuscissimo a non cadere nella disperazione. La disperazione è la completa assenza di speranza. Facendola entrare avremmo visto le vie d'uscita non come delle occasioni ma come delle condanne. C'è una bella differenza tra limitarsi a vedere il problema e rimboccarsi le maniche alla ricerca di una soluzione”.
 Un racconto di sport e di vita in cui Jack si mette a nudo e, senza paure e senza freni, ci conduce per mano attraverso la sua storia, spiegandoci come il lieto fine non sia un'utopia ma solo “l'opportunità di provarci ancora”. Un'opportunità per la quale dobbiamo lottare quotidianamente con “forza e coraggio”. Attenti a questo libro lettori perché non è una semplice biografia: è un'arma! Un'arma che Jack ci regala per combattere questa battaglia. Un'arma da usare e riusare, da leggere e rileggere quando non vediamo più il sole e la speranza. Un'arma fondamentale per comprendere la bellezza della vita. Un'arma che ci sprona ad affrontare le difficoltà positivamente e con lo spirito giusto, anche quando queste sembrano insormontabili. 
Io  ;-P

Come vi ho anticipato aNobii è un social network dedicato ai libri, ed è di proprietà del gruppo ArnoldoMondadori Editore. Chi si iscrive può crearsi una propria libreria attraverso i codici ISBN o un motore di ricerca interno, e condividere recensioni, commenti, votazioni, dati sull'acquisto e sulla lettura, liste dei desideri e suggerimenti con altri utenti, direttamente o attraverso gruppi. Attraverso questo socialnetwork possono essere effettuati anche lo scambio e la vendita di libri.
Greg Sung, l'ideatore, lo ha creato nell'agosto 2006 a Hong Kong, ma ormai è diffuso in 13 lingue diverse, tra cui l'italiano, e classifica oltre 43 milioni di libri. E' un'idea molto semplice che permette un facile cambio di informazioni e impressioni e facilita la divulgazione di libri nuovi e la conoscenza di libri già esistenti che a noi non sono ancora noti ma che possono rientrare nei nostri gusti.
Personalmente credo sia il più interessante tra i social che ho avuto modo di frequentare nella mia piccola vita 2.0. Esempi di recensioni "fatte in casa"come quella che vi ho proposto credo siano molto utili per almeno un paio di ragioni:
- chi scrive è più obiettivo perché non deve vendervi il prodotto
- conoscendo l'utente(tramite i titoli della sua libreria online)potrete scovare novità da persone con gli stessi vostri gusti letterari.



 Un'ultima curiosità: il nome aNobii deriva dal nome dell’Anobium punctatum, il "tarlo della carta". Con questo nomignolo nei paesi anglosassoni si indica chi passa molto tempo sui libri.

Questa volta non voglio usare le mie parole per chiudere questo post sui libri perché meglio di quanto segue non posso ne potrò mai:

“ [i libri] Ora questi, ora quelli io interrogo, ed essi mi rispondono, e per me cantano e parlano; e chi mi svela i segreti della natura, chi mi dà ottimi consigli per la vita e per la morte, chi narra le sue e le altrui chiare imprese, richiamandomi alla mente le antiche età. E v'è chi con festose parole allontana da me la tristezza e scherzando riconduce il riso sulle mie labbra; altri m'insegnano a sopportar tutto, a non desiderar nulla, a conoscer me stesso, maestri di pace, di guerra, d'agricoltura, d'eloquenza, di navigazione; essi mi sollevano quando sono abbattuto dalla sventura, mi frenano quando insuperbisco nella felicità, e mi ricordano che tutto ha un fine, che i giorni corron veloci e che la vita fugge. E di tanti doni, piccolo è il premio che mi chiedono: di aver libero accesso alla mia casa e di viver con me, dacché la nemica fortuna ha lasciato loro nel mondo rari rifugi e pochi e pavidi amici.” 
Francesco Petrarca “Rime”

Viva i libri!!!